Il mio Blog

Articoli, appunti, considerazioni e approfondimenti

In natura gli oli essenziali giocano un ruolo importante nella vita delle piante. Anche se a questo proposito in passato sono state proposte numerose teorie, a volte controverse (qualcuno era addirittura convinto che le essenze fossero un prodotto di scarto del metabolismo vegetale), la verità è che oggi, alla luce delle acquisizioni scientifiche più accreditate, le essenze sono considerate nel vero senso della parola "essenziali" per il metabolismo e la fisiologia delle piante, svolgendo un ruolo chiave nella loro protezione e nel loro sistema di comunicazione. Oltretutto, gli oli essenziali e la nuvola aromatica che sono in grado di esalare intorno alla pianta sono indispensabili anche per l'equilibrio di tutto l'ecosistema.

Ruolo biologico delle essenze nelle piante

Ma quali sono le funzioni biologiche delle essenze nel contesto della vita della pianta che li produce?

Ecco un riassunto di quello che fino ad oggi abbiamo potuto capire con le ricerche scientifiche e che ci può far considerare le essenze non solo come una gradevole fonte di profumo, ma come una tessera determinante ed indispensabile del mosaico della vita.

Cercando di semplificare al massimo le conoscenze su questo argomento possiamo affermare che le essenze possono agire nella pianta:

Per attirare gli insetti impollinatori
Gli insetti hanno impollinato i fiori da oltre 200 milioni di anni. Così come l'uomo, gli insetti possono essere attirati dall'aroma, dal colore e dalla struttura dei suoi fiori: soprattutto api, farfalle, falene e coleotteri attirati dal profumo visitano i fiori e assicurano il trasporto del polline da una pianta all'altra determinandone la disseminazione. E così che il granulo di polline proveniente da un fiore raggiunge la cellula uovo del fiore di un'altra pianta e può far avvenire la fecondazione cui seguirà la produzione di frutti e di semi. I coleotteri, per esempio, visitano abitualmente i fiori di ninfea, magnolia e sambuco, dal forte profumo. Api e calabroni, invece, amano altri fiori profumati come rosmarino, salvia e alcune orchidee; per questo hanno un apparato boccale adatto a succhiare il nettare situato proprio in fondo al fiore e zampe specializzate per raccogliere e trasportare il polline. L'odore è particolarmente importante per insetti e altri animali notturni, per i quali lo stimolo visivo è quasi assente. I fiori invece impollinati dagli uccelli non sono invece quasi mai profumati, poiché gli uccelli non utilizzano il senso dell'olfatto.

Per svolgere un ruolo nell'allelopatia, la guerra chimica silenziosa delle piante
L'allelopatia si verifica quando una pianta rilascia delle sostanze chimiche per inibire l’attecchimento o l’accrescimento di piante di altre specie intorno a se, oppure per impedire una popolazione troppo fitta di esemplari della stessa specie. ruolo_biologico_02I monoterpeni (canfora, mentolo, eucaliptolo, pinene, ecc...), una delle classi chimiche più diffuse e presenti nelle essenze, hanno ad esempio proprietà citotossiche verso i tessuti vegetali disturbando i processi di respirazione e fotosintesi e diminuendo la permeabilità della membrana cellulare; raggiungendo in qualche modo il terreno (ad esempio slavati con la pioggia), possono agire appunto come fitotossici inibendo o rallentando la germinazione dei semi o delle plantule. Così, per l'appunto, la salvia, cresce solitamente in singoli esemplari isolati, proprio perché la sua essenza, ricca di sostanze allelopatiche, inibisce la germinazione di semi della medesima specie nel terreno limitrofo. Un altro esempio del tutto particolare è quello dello scarabeo che si ciba in Australia di Eucalytus globulus, i cui escrementi inibiscono a loro volta la germinazione e la crescita del sottobosco.

Per difendere la pianta da altri animali erbivori e da insetti
Le piante, come tutti gli esseri viventi, devono proteggersi da vari tipi di predatori; a questo scopo possono utilizzare l'aroma degli oli essenziali per conferire un sapore sgradevole alla pianta come difesa dall'appetito dagli animali erbivori. Inoltre, anche se non sembra che gli oli essenziali rappresentino un elemento molto tossico nella dieta generale degli animali, come esemplificato bene dal caso estremo del koala australiano che si nutre esclusivamente di foglie di eucalipto, è pur vero che in molte specie l'azione tossica delle essenze può esercitare un'influenza inibitoria sulla selezione del cibo. ruolo_biologico_04Sembra, ad esempio, che i ruminanti siano particolarmente sensibili alle piante aromatiche perché gli oli essenziali potrebbero avere effetti avversi sulla flora batterica responsabile per la digestione della cellulosa. Gli oli essenziali sembrano giocare un ruolo importante anche nei meccanismi di difesa dagli insetti: si è notato, ad esempio, quanto sia raro trovare insetti nelle vicinanze delle piante di Menta piperita. L'olio essenziale di Artemisia vulgaris agisce come repellente contro l'Aedes aegypti, la zanzara della "febbre gialla", mentre anche altri oli essenziali presenti in svariate piante, dalla Citronella alla Litsea cubeba, hanno una più che comprovata azione insettorepellente antizanzara. Gli insetti sono, infatti, sensibili alle molecole aromatiche perché comunicano tramite messaggi chimici; gli oli essenziali interferiscono con gli organi sensoriali degli insetti, interagendo con le loro attività e i loro comportamenti.

Per proteggere la pianta contro l’attacco di batteri, virus e funghi
Numerosi studi hanno dimostrato che diverse molecole chimiche presenti nella composizione delle essenze svolgono una funzione importante nei meccanismi di difesa chimica della pianta contro gli attacchi microbici ruolo_biologico_05che possono compromettere la salute delle piante, soprattutto come difesa da infezioni secondarie a lesioni dovute all'azione degli animali erbivori. Se è vero che la maggior parte degli oli essenziali mostra una certa attività antimicrobica è altrettanto vero che non molti la possiedono a livelli rilevanti; generalmente gli oli essenziali che presentano una maggior attività antimicrobica contengono un’elevata percentuale di componenti fenoliche, come carvacrolo, timolo ed eugenolo; ne sono esempio l’origano e il timo. Le proprietà antimicrobiche degli oli essenziali costituiscono una delle caratteristiche più apprezzate nel loro impiego sull'uomo e sull'ambiente.

Riferimenti

  1. Buhner, S. (2002). The Lost Language of Plants. White River Junction, Vermont: Chelsea Green Publishing.
  2. Fraenkel, G. S. (1959) The Raison d'Etre of Secondary Plant Substances. Science 129: 1466–1470.
  3. Heinrich M. (2012) Fundamentals of Pharmacognosy and Phytotherapy Churchill Livingstone, ISBN: 978-0-7020-3388-9
  4. Herrmann A. ed (2010) The Chemistry and Biology of Volatiles Wiley, ISBN: 978-0-470-77778-7
  5. Gershenzon, J., Dudareva, N., (2007) The function of terpene natural products in the natural world. Nat. Chem. Biol. 3, 408–414.
  6. Lawrence, B. (2000) Essential Oils: From Agriculture to Chemistry. NAHA’s World of Aromatherapy III Confer. Proc., pp. 8–26.
  7. Lovett, J.V., Ryuntyu, M.Y. (1992) In Allelopathy: Basic and Applied Aspects Chapman & Hall, London. pp. 11-20.
  8. Osbourn Anne E.(2009) Plant-derived natural products: synthesis, function and application Springer, ISBN 978-0-387-85497-7
  9. Putnam, A.R. and Tang, C.S. (Eds.) (1986) The Science of Allelopathy. John Wiley & Sons, New York. 317 pp.
  10. Rani, P. U.(2011) Allelopathic Effects of Sterculia foetida (L.) against Four Major Weeds. Allelopathy Journal 28: 179–188.
  11. Rizvi, S. J. H., M. Tahir (1999) Allelopathic Interactions in Agroforestry Systems. in Plant Sciences 18: 773–779.
  12. Regnier, T. (2010) In vitro screening of essential oils for the control of wet bubble disease. SAJ of Botany 76, 681–685
  13. Shawe, K. (1996) The Biological Role of Essential Oils Aromatherapy Quarterly, 50, 23-27.
  14. Sell, Charles. (2010). The Chemistry of Essential Oils.in the book Handbook of essential oils(pp. 121-150). CRC Press
  15. Svoboda, K. (1996). The Biology of Fragrance. Aromatherapy Quarterly, 49, 25-28.
  16. Thien, L.B.(2000) New perspectives on the pollination biology of basal angiosperms. Int. J. Plant Sci. 161, 225–235
  17. Viljoen, Alvaro M (2010). Chemical diversity and biological functions of plant volatiles SAJ of Botany 76, 607–611

Articoli correlati

Dalla 'quintessenza'<br>all'olio essenziale

Dalla 'quintessenza'
all'olio essenziale

... gli alchimisti erano convinti che dopo un ciclo di cinque distillazioni di un corpo si poteva ottenere l'essenza purissima del corpo originario, il suo "spirito".
Da dove si estraggono<br>gli oli essenziali naturali?

Da dove si estraggono
gli oli essenziali naturali?

Il profumo dei fiori freschi è una sensazione affascinante e meravigliosa che ci viene regalata dalla natura ed è dovuto a piccolissime goccioline di olii essenziali localizzate nei petali.

Articoli correlati

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nelle pagine COOKIES e PRIVACY.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.