La magia degli Incensi naturali

Descrizione, caratteristiche e proprietà dei nostri incensi

Storace nero

Dal Liquidambar orientalis, una pianta della famiglia delle Hamamelidaceae che cresce in Anatolia e nel Sud-est dell'Asia in foreste umide e rigogliose, si ottiene con un procedimento del tutto particolare lo STORACE NERO. A maggio i tronchi degli alberi vengono energicamente percossi per stimolare la produzione di oleo-resina, a settembre la resina viene asportata mentre la corteccia viene triturata, bollita e sepolta poi, a novembre, la corteccia fermentata e carbonizzata viene riportata alla luce e miscelata di nuovo con parte della resina. Questo antico procedimento, tramandato da padre in figlio nel corso dei secoli, era già conosciuto al tempo dei Fenici, i quali ne avevano tratto lucrosi profitti dal commercio con gli Egizi e con i Romani. Nel papiro magico di Abraxas (un documento ritrovato in Egitto che può essere fatto risalire al periodo greco-romano e che descrive un certo numero di incantesimi, rituali e formule) lo STORACE NERO è menzionato tra le sostanze odorose e consigliato per favorire un sonno profondo. Gli antichi egizi, come pure i popoli della Mesopotamia, lo chiamavano miniaki che significa profumo delle feste e questa tradizione è continuata per tutto il periodo di espansione dell'impero romano quando questo incenso veniva impiegato con profusione durante le celebrazioni delle vittorie. Le testimonianze comprovate dell'impiego dello storace sono numerose e dettagliate. Ad esempio Plinio il Vecchio nel 77 d.C. scrive sull'impiego della resina come profumo, Scribonius Largus medico e scrittore romano alla corte dell'imperatore Claudio indica in un suo testo che ama il vino aromatizzato con lo storace, Dioscoride nel suo famoso trattato di medicina e botanica De materia medica descrive nel I secolo d.C. le proprietà dello storace come incenso, con fumigazioni dalle proprietà espettoranti e calmanti; nel X secolo lo storico arabo al-Masudi indica lo storace come una spezia nel suo manoscritto Murūdj al-dhahab (Prati dorati), mentre Chao Ju-Kuan, assessore al commercio nella provincia cinese di Fukien, annota la gomma storace come un prodotto della costa somala (Po-pa-li).

Nome botanico
Liquidambar orientalis
Altri nomi
Storax calamitos, Black storax, Oriental sweet gum, Su he xiang
Parte usata
Oleo-resina e scaglie di corteccia.
Origine
Turchia
Componenti principali
Stiracina, stirolo, storesinolo, stirogenina, stirocanfene, vanillina.
Nota olfattiva
E' una nota di cuore: profumo intenso, caldo, corposo, leggermente balsamico, floreale e resinoso, con persistenti note ambrate, sensuali e seduttive.
Aspetto
Può presentarsi come polvere granulosa di colore nero, morbida, umida, talvolta con agglomerati, oppure come piccole scaglie di carbone. Profumo caratteristico anche a freddo.
Medicina popolare e usi tradizionali
Sin dai tempi antichi lo STORACE NERO è stato utilizzato per calmare e rilassare, per essere di aiuto agli insonni; fin dal medioevo è entrato a far parte di molte ricette impiegate a scopo protettivo e contro le negatività.
Associazioni esoteriche
Aria, Mercurio.
Usi esoterici
Amore, affetto, attrazione.
Proprietà aromacologiche
Lo STORACE NERO infonde quiete, relax e ispira il silenzio interiore. Predispone a scendere in se stessi, all’introspezione e alla meditazione profonda. Il suo aroma ha proprietà calmanti e rilassanti, aiuta a ripristinare l'energia psichica e rafforza l'autoaffermazione.
Combustione su carboncino
   Ottimo: poco fumo.
Riscaldamento indiretto
   Perfetto:consigliato.

Riferimenti

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