Il termine PATCHOULY nasce probabilmente dalla antica parola della lingua Tamil "patchai ellai", che significa “foglia verde“. E' una pianta cespugliosa denominata in botanica come Pogostemon cablin ed appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, la stessa famiglia della menta con la quale potrebbe essere confusa. E’ un piccolo arbusto esotico originario del sud est asiatico. Attualmente è coltivato soprattutto in India, Indonesia, Malaysia, Filippine, Cina, Taiwan, Vietnam, Madagascar e Seychelles, ma cresce anche in Sud America ed in altre regioni tropicali. Predilige climi caldi e terreni ricchi d’acqua e può raggiungere un’altezza di circa 80 cm, presenta piccoli fiori bianco rosati riuniti in infiorescenze allungate. Le foglie, grandi ed ovate, morbide e vellutate al tatto sono le protagoniste del profumo caratteristico che si può apprezzare anche strofinando le foglie fra le dita. Due o tre volte l’anno si raccolgono le foglie e si fanno essiccare all'aria su grate di bambù con un complicato procedimento manuale tramandato da generazioni. L'aroma, é seducente, ipnotico, vigoroso e nella piramide olfattiva rientra nella famiglia boisé o legnosa. Fin dall'antichità le foglie di questa pianta fragrante sono state utilizzate in tutta l'Asia e l'Estremo Oriente come deodorante, come incenso e come efficace repellente per gli insetti. Arabi e Persiani hanno utilizzato strati di foglie di patchouly schiacciate per proteggere i loro preziosi tappeti e i rotoli di seta dalle falene e dagli insetti. All'inizio dell'800, i mercanti dell'India, della Cina e del Medio Oriente hanno cominciato a trasportare grandi quantità di questi tappeti e tessuti costosi in Europa, dove i commercianti hanno imparato a riconoscere gli scialli di Kashmir e altri oggetti indiani come autentici dall'aroma distintivo che le foglie di patchouly schiacciate avevano impartito loro. Quando in Europa si aprivano gli imballi e si preparavano i prodotti per la vendita, si veniva inebriati dal forte aroma terroso di patchouly che divenne presto inestricabilmente legato agli oggetti esotici dell'Estremo Oriente. La sua popolarità esplose in America e in Europa alla fine degli anni ’60, quando nacque la corrente hippie e il movimento pacifista. La sua scia narcotica sottomise una intera generazione che credeva nell’amore libero e vedeva nell’Oriente la terra promessa. Divenne in poco tempo il manifesto aromatico della rivoluzione sessuale, il sentore hippie per eccellenza. Oltre a bruciarlo sotto forma di incenso per profumare l’ambiente e creare un’atmosfera meditativa, i “figli dei fiori” lo indossavano nella versione in olio, ritenendolo un afrodisiaco, un eccitante capace di stimolare e risvegliare l’energia sessuale.

Nome botanico

Pogostemon cablin

Altri nomi

Patchouli, pucha-pat.

Parte usata

Foglie e rametti.

Origine

Indonesia

Componenti principali

Patchoulolo, α e ß-patchoulene, α-guaiene, seychellene, pogostolo, trans-cariofillenellene.

Nota olfattiva

E' una nota di base: profumo legnoso, intenso, lievemente balsamico e fermentato, con note intense e sensuali. Si combina particolarmente bene con il Vetyver, il Guggul e il legno di Sandalo.

Aspetto

Foglie e pezzetti di gambo essicati di colore verdastro-marrone, di consistenza friabile.

Medicina popolare e usi tradizionali

Nelle Filippine ed in Malesia le infusioni e i decotti di foglie e radici vengono applicate sulle articolazioni artritiche e reumatiche e utilizzate per dolori e crampi mestruali, oltre che per alleviare febbre e mal di testa; la medicina tradizionale indiana e cinese raccomanda il patchouly per trattare dolore addominale, alito cattivo, raffreddori, diarrea, dissenteria, influenza, febbre, mal di testa, nausea e vomito.

Associazioni esoteriche

Terra. Saturno.

Usi esoterici

Protezione, radicazione, incoraggiamento.

Proprietà aromacologiche

L'aroma sprigionato durante il riscaldamento e la fumigazione stimola la creatività e l’immaginazione, combatte la depressione. Allevia stress, ansia, porta equilibrio negli eccessi emotivi. Dona calore, solidità e fiducia in se stessi. Ha un forte potere afrodisiaco. Ottimo per meditazione o nei momenti di malinconia.

Combustione su carboncino

   Adeguato.

Riscaldamento indiretto

   Metodo preferibile e consigliato.

Riferimenti